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  • Immagine del redattoreAvvocato MILANI Alessandro Giovanni

Bonus Poletti a parziale compensazione della rivalutazione della pensione non corrisposta

Aggiornamento: 8 giu 2021

Buonasera,

con la presente sono ad invitare tutti i pensionati a verificare il corretto accreditamento della rivalutazione della pensione corrisposta con il Bonus Poletti a seguito della pronuncia della Corte Costituzionale n. 70 del 2015.


Argomento, a mio avviso, di estrema attualità.


Premesso ciò, cercherò di riassumere brevemente la questione in tutti i suoi aspetti, al fine di spiegare cosa è stato fatto sin d’ora e per approfondire un ulteriore problema che non è stato affrontato e che diventerà di estrema attualità.


"Come ben saprete la questione della mancata corresponsione della perequazione della pensione operata dal Governo Monti - Fornero è stata dichiarata incostituzionale nel 2015, con la sentenza n. 70 del 2015 della Corte Cost.. A tal punto l’Inps avrebbe dovuto corrispondere quanto dovuto a ciascun pensionato. Se nonché l’intervento del Governo Renzi, dapprima con il D.l. n. 65 del 2015, successivamente convertita in Legge n. 109 del 2015, ha completamente disatteso la pronuncia della Corte Costituzionale n. 70 del 2015, ossia ha diminuito più del 50% o 70% le percentuali per il calcolo della perequazione della pensione a sencoda delle fasce di reddito toccate - da 3 volte la pensione minima INPS lorda , pari ad €.1.405,05=, sino a 6 volte la pensione minima INPS lorda, pari ad €.2.810,10=.


Ciò detto il mio studio ha presentato un ricorso volto a far dichiarare l’incostituzionalità di tale ulteriore e successivo blocco della perequazione [Legge stabilità Letta del 2013 e Legge Renzi].

Il Giudice del Tribunale di Milano ha ritenuto non manifestamente infondata la questione da me sollevata e ha rimesso la questione alla Corte Costituzionale. Si veda ordinanza n. 124 del 30 aprile 2016, Pubblicata sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica Italiana.


Ad oggi ho esaminato le motivazioni della sentenza della Corte Costituzionale n. 250/2017 che hanno riconosciuto costituzionalmente legittimo l’intervento operato dal Governo Renzi, con la legge n. 109 del 2015. Tale intervento del Governo ha ridotto drasticamente le percentuali dovute a ciascun pensionato per il calcolo della perequazione dovuta con riferimento alla rispettiva pensione.

Pur prendendo atto della decisione della Corte Costituzionale, restano a mio avviso lacunose alcune motivazioni in ordine a molti punti della sentenza e specialmente in ordine al principio di proporzionalità."


Precisato quanto appena descritto, mi corre l’obbligo di soffermarmi su alcune situazioni di fatto, che hanno contribuito ad aggravare ulteriormente la posizione di alcuni pensionati.

Infatti oltre ad non aver visto riconosciuto il diritto alla correttamente rivalutata la propria pensione, non hanno nemmeno - in alcune circostanze, ricevuto la rivalutazione della pensione prevista dalla Legge Renzi o meglio dal famoso Bonus Poletti:


1) alcune pensioni che sono inquadrate tra le 3 volte la pensione minima inps - €.1.405,05= - sino a 6 volte la pensione minima INPS - €.2.810,10= - dovevano ricevere nell’agosto 2015 il bonus Poletti -. Nella realtà dei fatti molti pensionati, invece, non hanno visto accreditare nessun importo a titolo di "una tantum”



2) alcuni pensionati che sono, invece inquadrati nelle fasce di reddito che vanno da 0 a 3 volte la pensione minima INPS ossia da 0 euro sino a €.1.405,05= (in quanto nel 2011 la pensione minima INPS era di €.468,35=) avrebbero dovuto ottenere la rivalutazione del 100%, dal gennaio 2012 ad oggi, così come previsto dalla Legge Renzi n.109/2015. Ciò non risulta in tutti i casi, in quanto numerosi pensionati non hanno ricevuto variazioni in aumento della pensione in questi anni.


Per queste ragioni si valuta conveniente effettuare delle verifiche dettagliate su ciò che è stato corrisposto e a quale titolo. Nel caso in cui, invece, non sia stato corrisposto alcunché è necessario iniziare una procedura amministrativa al fine veder riconosciuto il proprio diritto.


Resto disponibile per qualsiasi chiarimento in merito, qualora l’articolo potesse essere di interesse al numero di telefono privato 339-8296492


Per maggiori informazioni si chiede di inviare una mail ad infostudiolegalemilani.lex@gmail.com


Ringrazio anticipatamente per l'attenzione, saluto cordialmente


Avvocato MILANI Alessandro Giovanni



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