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  • Immagine del redattoreAvvocato MILANI Alessandro Giovanni

Indebito pensione: dolo o omissione di comunicazione dei redditi all'INPS?

La missiva ricevuta dall’Inps ha per oggetto “Accertamento di somme indebitamente percepite di pensione erogate per prestazioni assistenziali o previdenziali. Da accertamenti contabili svolti dall'ente di Previdenza Sociale è risultato che l’ammontare dei redditi rilevati è risultato superiore ai limiti previsti dalla legge“.


L'INPS sta inviando ai pensionati o ai loro eredi - spesso inconsapevoli e incolpevoli - una comunicazione riguardante l'individuazione di quote di pensione che potrebbero essere state percepite in modo non corretto, relativamente a prestazioni assistenziali o previdenziali. Queste somme sono state erogate per un lungo periodo di tempo, ma ora l'INPS ritiene che non siano più spettanti al pensionato.


Spesso si tratta di cifre molto elevate, che possono raggiungere anche decine di migliaia di euro. Le cause di questi errori possono essere molteplici ma, tra i tanti casi affrontati in anni di consulenze previdenziali dall'avvocato Alessandro Giovanni Milani, che si avvale del supporto di esperti consulenti previdenziali, si riscontra che una delle ragioni più comuni all'origine dell'insorgere di un indebito è la mancata comunicazione da parte del pensionato (o dei suoi eredi) di variazioni dei redditi avvenute nel corso degli anni passati.


Si parla di “dolo” o meglio omissione di comunicazione da parte del pensionato per qualsiasi variazione reddituale non comunicata all’Istituto di Previdenza Sociale


La mancanza di comunicazione da parte del pensionato riguardo alle variazioni del reddito può essere vista come "dolo" da parte dell'INPS, che motiva la richiesta di restituzione delle somme indebitamente percepite. Il rischio per i pensionati è quello di dover restituire ingenti somme di denaro, che possono causare notevoli disagi finanziari.


L'INPS può aver commesso errori di calcolo


Anche errori di calcolo da parte dell'Ente di Previdenza possono essere all'origine di queste situazioni di indebito pensionistico. Ragione per cui è necessario l'intervento di un esperto consulente previdenziale per verificare il corretto ammontare dell'importo che l'assistito deve effettivamente restituire.


Tutti questi casi richiedono l'intervento di esperti legali in Diritto Previdenziale e consulenti previdenziali per trovare una soluzione in grado di proteggere i diritti dell'assistito e ridurre l'importo da restituire. Solo grazie alla mediazione legale e alle verifiche contabili del nostro esperto previdenziale siamo riusciti a ridurre di molto l'importo che i nostri assistiti hanno dovuto restituire all'ente.


Per farvi comprendere nel miglior modo possibile il problema riporto alcuni esempi reali di casi specifici di nostri assistiti che si sono rivolti al nostro studio per una consulenza legale.


L'ottenimento della pensione di reversibilità determina un aumento reddituale


Un pensionato mi racconta di aver presentato presso un CAF la domanda per l'ottenimento della pensione di reversibilità in seguito alla perdita della moglie. La domanda fu inoltrata corredata della documentazione necessaria e nel giro di alcuni mesi il pensionato ha ricevuto la sua pensione di reversibilità della moglie defunta.


Con il passare di qualche anno l’Inps gli invia una lettera di messa in mora dicendo: “Egregio signore per il superamento dei limiti reddituali Lei dovrà restituire all'Ente previdenziale l’importo di €.10.000"


Abbiamo clienti a cui l’INPS ha richiesto la restituzione di 20.000 euro, persino di 30.000 euro per le medesime ragioni riportate nell’esempio sopra.


In questi casi la difficoltà delle persone non addette ai lavori è districarsi nella matassa delle molteplici circolari dell’Inps. E' una faccenda molto seria e comporta un’elevata conoscenza giuridica.

Infatti i nostri clienti si chiedono per quale ragione i patronati non abbiano specificato chiaramente le modalità con cui negli anni successivi avrebbero dovuto inviare le dovute comunicazioni relative a eventuali variazioni reddituali in aumento e soprattutto quale siano tali variazioni.

Il pensionato e i suoi eredi hanno l'obbligo di comunicare ogni variazione reddituale anche all'INPS!


Le variazioni reddituali sono all'origine dell'indebitamento pensionistico e per tutelarvi da queste “omissioni o mancate comunicazioni” consiglio vivamente di tenere in considerazioni queste semplici indicazioni che potranno essere di enorme aiuto una volta che una eventuale diffida di indebito vi venga recapitata dall’Istituto di Previdenza Sociale INPS.


Non basta inviare la vostra Dichiarazione dei Redditi all'Agenzia delle Entrate!


​Quindi, per togliere ogni dubbio e successiva complicazione, il nostro consiglio è di inviare ogni anno mediante raccomandata o pec anche all'INPS la vostra dichiarazione dei redditi (e dei vostri famigliari a carico se esistenti) specialmente qualora vi siano state variazioni di reddito in aumento anche se le variazioni non ci fossero state!



Indebito pensione INPS avvocato esperto ricorso

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