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Le variazioni reddituali sono all'origine dell'insorgere di un indebito pensionistico

Aggiornamento: 23 gen

Non sempre i patronati informano sugli obblighi di legge di dover comunicare all'INPS qualsiasi variazione reddituale.


Le variazioni reddituali sono all'origine dell'insorgere di un indebito pensionistico
Le variazioni reddituali sono all'origine dell'insorgere di un indebito pensionistico

L’indebito pensionistico può toccare sia coloro che percepiscono una pensione sia i loro eredi che dopo anni dalla scomparsa dei propri cari non si aspetterebbero di ricevere una lettera da parte di INPS o di un altro ente previdenziale che li informa di aver contratto un debito con l'Istituto di Previdenza Sociale.

L'origine e l'insorgere di un indebito è da attribuirsi spesso ad una incompleta informazione fornita al cittadino (il più delle volte un pensionato) che si reca presso un patronato per presentare ad esempio una domanda volta ad ottenere una pensione di REVERSIBILITA’ essendo venuto a mancare il proprio coniuge.

Molti dei nostri assistiti sono pensionati e ci riferiscono di non aver ricevuto adeguate e specifiche informazioni inerenti gli obblighi previsti per legge in seguito all'ottenimento di una prestazione assistenziale da parte degli enti di previdenza. Questo problema nasce spesso perché i patronati fungono da “meri esecutori” ossia provvedono semplicemente all'invio della domanda di pensione per conto del cittadino che ne fa richiesta, ma non si preoccupano poi di informare sulle conseguenti problematiche che potrebbero insorgere negli anni a venire.


Dolo e omissione di comunicazione da parte del cittadino/pensionato per non aver comunicato le variazioni reddituali all’Istituto di Previdenza Sociale


Le variazioni reddituali sono all'origine dell'indebitamento pensionistico e per tutelarvi da queste “omissioni o mancate comunicazioni” consiglio vivamente di tenere in considerazioni queste semplici indicazioni che potranno essere di enorme aiuto nell'eventualità che una diffida del genere vi venga recapitata dall’Istituto di Previdenza Sociale INPS.


Le leggi al riguardo e le circolari interpretative emesse in favore dell’Inps determinano alcune regole che invertono l’onere della prova. Ovvero "il pensionato dovrebbe provare il fatto negativo e contrario a quanto dichiarato da parte di Inps o di altro Istituto previdenziale". Se l’Inps sostiene che abbiate contratto un debito nei suoi confronti per non aver comunicato alcuna variazione reddituale nei termini previsti e stabiliti dalla Legge, il pensionato che vuole liberarsi del debito deve dimostrare e provare di aver inviato le dichiarazioni reddituali mediante pec o raccomandata con ricevuta di ritorno anche allo stesso ente previdenziale.​


Il pensionato e i suoi eredi hanno l'obbligo di comunicare ogni anno anche all'INPS ogni variazione reddituale!


​Quindi in primo luogo il nostro consiglio è di inviare comunque ogni anno la propria dichiarazione dei redditi e dei vostri famigliari a carico (se esistenti) specialmente qualora vi siano state delle variazioni reddituali in aumento e per togliere ogni dubbio e successiva complicazione, questa dichiarazione deve essere inviata non solo all'Agenzia delle Entrate, ma una copia inviatela anche direttamente all'INPS mediante raccomandata o pec anche se le variazioni non ci siano state!


Per vedere tutelati i propri diritti è fortemente consigliato al pensionato che viene raggiunto da una comunicazione di indebito pensionistico di richiedere ad un professionista specializzato in ambito previdenziale (ovvero un avvocato esperto in pensioni e materia previdenziale) una consulenza legale in merito. Infatti il pensiero di difendersi personalmente, senza aver ricevuto prima (!) una valutazione accurata della propria posizione pensionistica e reddituale da parte di un team di professionisti, cioè di un legale e di un consulente previdenziale, potrebbe tradursi in una strategia assai rischiosa.​


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Avvocato MILANI Alessandro Giovanni consulenza legale diritto civile e previdenziale
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